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CAMBIAMENTI CLIMATICI: LA STRADA DEL GREEN NEW DEAL TRACCIATA DA ETS E CFP

Dall’ultimo Rapporto dell’ONU sul clima “Cambiamenti climatici 2021 – Le basi fisico-scientifiche” si evince che le emissioni di gas serra dovute alle attività umane oltre a soffocare pian piano il pianeta, mettono a rischio miliardi di persone.

Per ovviare al problema, bisogna correre ai ripari il prima possibile: Ride With Us, un progetto itinerante di cittadinanza attiva che combina convegni sul cambiamento climatico e musica nelle piazze di varie città.
 
“Il Green New Deal europeo e il sistema europeo di commercio delle emissioni in atmosfera (EU ETS) sono stati studiati per contrastare i cambiamenti climatici e ridurre in maniera economicamente efficiente le emissioni di gas a effetto serra. L’obiettivo finale è quello di rendere l’Europa il primo continente al mondo a emissioni zero entro il 2050, oltre che il primo mercato mondiale della CO2.”

Le Nazioni Unite parlano di Monitor Reporting Verification, ossia “monitoraggio, comunicazione e verifica delle emissioni rientranti nel sistema di scambio di quote di emissioni dei gas ad effetto serra, e che, in ambito ISO, ha visto aggiungersi appunto l’accreditamento”.

Enti come IAF (International Accreditation Forum) svolgono attività di accreditamento basandosi su un riconoscimento reciproco di regole per operare, ovvero gli MLA (Multilateral Agreement).


L’ETS, definito nel 2003,è la pietra miliare della politica sul cambiamento climatico dell’Unione europea. Per rendere meglio l’idea, se un’azienda a cui attribuiscono un limite di emissione, per esempio di 100mila tonnellate di CO2, fa il monitoraggio delle emissioni e scopre che ha emesso 110mila tonnellate di CO2, questa è costretta a dover comprare le 10mila tonnellate eccedenti sul mercato. Se invece, la stessa azienda, fosse efficiente nella gestione dei suoi processi e invece che 100mila ne emettesse 90mila, avrebbe un credito che potrebbe vendere sul mercato.
Quindi, di fatto, si è creato un mercato della CO2 che fino a due/ tre anni fa costava circa 45 euro a tonnellata. Oggi la stessa CO2 costa dai 50 ai 60 euro a tonnellata. È un esempio eclatante di quanto la CO2 stia diventando cruciale per il business, tanto che l’ETS viene discusso a livello dei consigli d’amministrazione delle aziende.
 
Carbon Footprint: il cambiamento climatico è la più grande sfida che l’umanità si sia mai trovata ad affrontare, per questo è necessario che si agisca a tutti i livelli, in tutti i paesi e in tutti i settori. È, dunque, fondamentale che le aziende introducano politiche per ridurre il contenuto di carbonio o le emissioni di carbonio collegate al ciclo di vita dei prodotti. E questo può essere fatto soltanto attraverso una prima valutazione molto affidabile della CO2 che è collegato ad un prodotto.


Un altro livello riguarda le opportunità di mercato; si pensi che c’è anche la possibilità di aumentare la competitività con i Paesi extraeuropei. Ma se la competizione non è a livello di prezzo, bisogna agire sul valore aggiunto che può essere dato rispetto al tema del cambiamento climatico. Ovviamente questo richiede anche un’azione molto attenta sulla comunicazione, ed è necessario appoggiarsi a programmi di comunicazione come Carbon Footprint Italy in Italia o altri programmi che esistono a livello internazionale.
 
La ISO 14065 è la norma cruciale di tutto il sistema di accreditamento nell’ambito dei gas a effetto serra che è stata recentemente revisionata, diventando la norma di riferimento per qualsiasi tipo di verifica e di informazione ambientale a prescindere dal cambiamento climatico. Una norma di accreditamento che si applica nelle mission trading per le MRV Shipping, un altro schema molto importante che obbliga tutte le navi a quantificare le emissioni di gas ad effetto serra per la carbon footprint di prodotto ed organizzazione. Quindi, sicuramente, ha un ruolo strategico sul gas ad effetto serra anche se questo ruolo è ulteriormente amplificato dall’estensione della applicabilità a tutte le informazioni ambientali.

Parallelamente si è sviluppata anche la norma ISO 17029: questa norma quadro è una specie di norma umbrella sul tema delle verifiche validazione.
Le due norme, la 17029 e la 14065 devono lavorare assieme in modo integrato.

(Fonte: https://www.accredia.it/)

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