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FASE 2 NEI CANTIERI: ADEMPIMENTI SPECIFICI DEL DATORE DI LAVORO

I protocolli sono essenziali in questa situazione delicata di emergenza, per questo a fronte del nuovo Protocollo di regole per il Covid-19 nei cantieri contenuto nel nuovo Dpcm 26 Aprile 2020, è bene fare ancora più chiarezza su come eseguire ogni fase lavorativa e ricordare quali sono gli adempimenti specifici del datore di lavoro.

Il datore di lavoro è tenuto a:

  1. Distribuire le procedure aggiornate al personale interessato, farle firmare per presa visione o, in alternativa, inviarle via email (con ricevuta di ritorno) o tramite WhatsApp;
  2. Attuare le misure contenute all’interno del protocollo;
  3. Vigilare insieme al Comitato affinché le varie disposizioni e gli adempimenti vengano rispettati da tutti i lavoratori;
  4. Assicurarsi che i numeri per le emergenze COVID-19 siano stati aggiunti ai Numeri Utili già presenti in cantiere;
  5. Mettere a disposizione dei lavoratori mascherine, guanti, soluzioni disinfettanti per le mani e tutti i prodotti per la sanificazione di ambienti, mezzi e attrezzature;
  6. Stipulare un contratto con un’impresa di pulizie per garantire la sanificazione almeno giornaliera delle baracche, dei servizi, ecc.;
  7. Mettere a disposizione un termometro a infrarossi per il controllo della temperatura di tutti i lavoratori in ingresso e individuare il personale addetto al controllo;
  8. Acquistare e tenere a disposizione in cantiere, nella cassetta di primo soccorso o nelle immediate vicinanze, una o più mascherine FFP2 o FFP3 o chirurgiche.

Senza gli adeguati DPI il datore di lavoro deve richiedere la sospensione dei lavori per il tempo strettamente necessario al reperimento dei dispositivi al Committente, al Responsabile dei Lavori, al RUP o al Direttore dei Lavori.

Un lavoratore con sintomatologia respiratoria lieve o che sia stato a contatto nei 14 giorni precedenti con una persona positiva al Covid-19, deve obbligatoriamente avvisare il datore di lavoro o, in sua assenza, il capo cantiere, che deve precludergli qualunque attività lavorativa, fornirgli immediatamente una mascherina chirurgica ed esortarlo a tornare a casa e chiamare il proprio medico di base. Finché il lavoratore rimane in azienda, il datore di lavoro deve assicurarsi che resti il più possibile lontano e isolato dalle altre persone presenti.

Un lavoratore, inizialmente asintomatico, che durante l’attività lavorativa sviluppi febbre e sintomi respiratori deve essere allontanato dall’azienda e contattare il 118. Se, invece, un lavoratore asintomatico dovesse sviluppare sintomi respiratori e febbre dopo l’attività lavorativa, non è previsto alcun adempimento a carico del datore di lavoro, se non collaborare con l’Azienda Sanitaria territorialmente competente, mettendo a disposizione le informazioni in proprio possesso al fine di ricostruire eventuali contatti.

Nel caso di lavoratore positivo al Coronavirus, bisogna richiedere immediatamente la sospensione del cantiere al Committente, al Responsabile dei Lavori, al RUP, al Direttore dei Lavori e organizzarsi con il Committente o con il Responsabile dei lavori per far svolgere la sanificazione di ambienti e macchinari a una ditta specializzata, come indicato nella circolare del Ministero della Salute n.5443 del 22 Febbraio 2020, collaborando con l’Azienda Sanitaria territorialmente competente e mettendo a disposizione le informazioni in proprio possesso al fine di ricostruire eventuali contatti.

Fonte: ediltecnico.it

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