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SICUREZZA ALIMENTARE: BUONI MOTIVI PER NON MANGIARE IL SURIMI

Nonostante il nome faccia pensare ad un alimento esotico, tipico delle cucine orientali, il surimi è un cibo ideato dall’industria alimentare per arricchire la propria offerta di mercato. È facilmente riconoscibile per la sua forma cilindrica e i colori rosso-arancione, all’esterno, e bianco, all’interno, che lo contraddistinguono.

Perché non è un alimento salutare? Il suo processo di realizzazione comporta varie fasi di congelamento, scongelamento e cottura, che ne confermano la natura artefatta. Per questo motivo, il surimi, può essere considerato uno dei falsi cibi, da evitare in un’alimentazione sana e naturale. Viene venduto come alimento a base di polpa di granchio ma in realtà non ne contiene e il suo sapore è dato dall’impiego di aromi artificiali. Dal surimi si ottengono finte chele di granchio, affettati di mare, surimi al gusto di salmone affumicato o altri prodotti di forma simile ai crostacei come i gamberoni dall’artificiale sapore di pesce.

Tutti questi prodotti non sono, di certo, alimenti di prima qualità poiché la loro lavorazione industriale avviene impiegando le parti di scarto provenienti da altri alimenti o da avanzi di lavorazione.

Dalla lavorazione delle parti di scarto si ottiene una polpa insapore di colore bianco. Per conferire gusto e un aspetto migliore, vengono utilizzate sostanze aggiuntive quali sale, zucchero, polifosfati e coloranti, che ne migliorano anche la conservazione. La fecola di patate, l’albume d’uovo, il grasso vegetale e gli aromi artificiali di granchio vengono aggiunti in seguito per migliorarne la conservazione a basse temperature e per ottenere tonalità più chiare o un aspetto più lucido. Il prodotto, poi, subisce numerosi lavaggi che lo portano ad essere povero di vitamine e di sali minerali.

Al momento, non esisterebbero degli obblighi relativi all’indicazione in etichetta delle materie prime utilizzate per la produzione del surimi; questo potrebbe portare il consumatore a cadere vittima di alcune frodi che riguardano l’impiego di materie prime guaste o infette, l’aggiunta di anidride solforosa, l’impiego di olio di semi anziché di olio d’oliva e l’utilizzo di aceto di vino sofisticato con acido acetico.

Vi è inoltre il rischio della presenza di additivi o di conservanti vietati oppure impiegati al di sopra dei livelli autorizzati.

Tra i contaminanti che possono risultare presenti nel surimi potrebbero essere individuati pesticidi e metalli pesanti, come del resto può accadere per il pesce comune, i cui scarti vengono utilizzati per la produzione del surimi. Esso, infine, può contenere elevate quantità di sodio, in grado di renderlo un alimento sconsigliato a coloro che soffrono di ipertensione o di patologie renali.

Nonostante sia un falso cibo, il costo del surimi è elevato. Questo è un altro dei motivi per cui sarebbe meglio non acquistarlo, preferendo invece pesce fresco e di qualità.

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