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SICUREZZA ALIMENTARE: LA RISCOPERTA DEL MIELE GRAZIE ALLA PANDEMIA

Il rapporto Tendenze Miele pubblicato da Ismea rivela che le famiglie, durante il periodo dell’emergenza sanitaria, hanno posto maggiore attenzione alla salute e, per questo, hanno orientato le loro scelte alimentari verso prodotti più salutari; tra questi il miele, il cui consumo nel 2020 è aumentato notevolmente in tutta Italia.

Se prima, infatti, ad acquistare questo prodotto erano principalmente le famiglie composte da soli adulti e coppie di anziani del Centro-Nord, adesso sono anche giovani famiglie e nuclei familiari con figli adolescenti residenti nelle regioni del Sud.

Il miele viene acquistato principalmente nei supermercati, seguiti da ipermercati e discount. Il resto degli acquisti avviene nei negozi e in minima parte dal produttore stesso.

Ci sono però dei problemi. Il primo riguarda il prezzo. Questo, infatti, a livello mondiale è cresciuto del 25% tra il 2013 e il 2019; proprio nello stesso periodo il prezzo dello zucchero scendeva del 30% poiché, appunto, c’era maggiore richiesta di dolcificanti naturali.

Tra tutti i dolcificanti in commercio il miele è, infatti, considerato uno dei meno dannosi. Pur avendo un indice glicemico piuttosto alto, se di buona qualità, è ricco di enzimi, antiossidanti, vitamine e minerali; ha un potere calorico lievemente inferiore a quello dello zucchero, ma che resta lo stesso alto, soprattutto per i soggetti diabetici. L’uso che se ne deve fare deve essere comunque moderato, come con qualsiasi altro dolcificante.

Il miele italiano è così passato dai circa 8€/kg del 2013, agli 8,99 €/kg del 2020 mentre quello proveniente dai Paesi dell’Europa orientale si importa a poco più di 3 €/kg e quello cinese a 1,25 €/kg.

Ed ecco quindi il secondo problema: la concorrenza dei prodotti stranieri. Questi sono spesso di bassa qualità, per questo motivo la Coldiretti consiglia di verificare con attenzione l’origine in etichetta: la parola “Italia” deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della UE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della UE”.

Un prodotto sostenibile e sano è quello di produzione artigianale, di origine italiana, biologico, proveniente da piccoli produttori locali, confezionato in vasi di vetro. 

Secondo il rapporto Ismea prosegue la tendenza negativa su gran parte del territorio nazionale, dovuta principalmente agli effetti del cambiamento climatico sulla disponibilità di nettare per le api, ma anche per le morie causate da usi impropri di pesticidi e i danni provocati dai parassiti.

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