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CORONAVORUS: COME USARE IN SICUREZZA GLI IMPIANTI MICROCLIMATICI

La qualità dell’aria indoor e un corretto uso degli impianti microclimatici, anche in relazione all’arrivo della stagione estiva, possono essere fattori importanti per la nostra salute specialmente in questa fase di emergenza COVID-19 e di diffusione del virus SARS-CoV-2.

Il Rapporto ISS dal titolo “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2. Aggiornamento del Rapporto ISS COVID-19 n. 5/2020 Rev. 2. Versione del 18 aprile 2021”, riporta misure generali sia per gli ambienti lavorativi, sia per gli ambienti domestici.

Riguardo agli apparecchi con unità tipo fancoil (ventilconvettori), il Rapporto, indica che negli edifici dotati di impianti di riscaldamento/raffrescamento con apparecchi terminali locali, si consiglia di mantenere in funzione l’impianto per tutte le ore di presenza dei lavoratori all’interno degli edifici. Si consiglia di programmare una pulizia periodica che tenga conto della situazione sanitaria, in base alle indicazioni fornite dal produttore ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo.

Nel caso in cui singoli ambienti o locali di lavoro “siano dotati di piccoli impianti autonomi fissi di riscaldamento/raffrescamento (es. climatizzatori a pompe di calore split o climatizzatori aria-acqua), oppure vi siano utilizzati sistemi di climatizzazione portatili, dove ricircola sempre la stessa aria che non viene sostituita con ‘aria fresca esterna’, aprire regolarmente finestre e balconi per pochi minuti più volte al giorno (ventilazione intermittente)”.

Nel Rapporto si fa riferimento anche ai ventilatori a soffitto o portatili a pavimento o da tavolo che “comportano un significativo movimento dell’aria ma non la fornitura di ‘nuova aria fresca esterna’; si consiglia una particolare attenzione assicurandosi che le ventole siano rivolte il più possibile verso finestre e balconi aperti della stanza al fine di aumentare il flusso d’aria dall’interno verso l’esterno; nelle giornate in cui l’ambiente lavorativo sia frequentato da pubblico esterno si consiglia di spegnere i ventilatori”.

Per migliorare la qualità dell’aria e ridurre i rischi per i lavoratori il rapporto indica che non bisogna dimenticare di:

  • “mantenere idonee condizioni microclimatiche (es. la temperatura ideale per il benessere fisiologico nel periodo invernale è compresa tra 20 e 22°C e nel periodo estivo tra 24 e 26°C con un grado di umidità relativa dell’aria compresa tra i 35 e il 45% nel periodo invernale e tra i 50 e il 60% nel periodo estivo”;
  • “effettuare una pulizia regolare del filtro dell’aria di ricircolo in dotazione all’impianto/climatizzatore per mantenere livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Si raccomanda di programmare una periodicità di pulizia dei filtri che tenga conto del reale funzionamento del climatizzatore, delle condizioni climatiche, dell’attività svolta nel locale e del numero di soggetti presenti. La ‘polvere’ catturata dai filtri rappresenta un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri e funghi, e comunque di agenti biologici. Evitare di eseguire queste operazioni di pulizia in presenza di altre persone”.

Il Rapporto riporta poi alcune informazioni specifiche per le aule scolastiche, dove è bene “tenere aperte leggermente e contemporaneamente una o più ante delle finestre, di eventuali balconi e la porta dell’aula in modo intermittente o continuo, come misura finalizzata a mantenere un costante e continuo l’ingresso di ‘aria fresca’. Questa misura può raggiungere la massima efficienza se le finestre, i balconi e le porte si trovano su entrambi i lati dell’aula (ventilazione incrociata)”.

Nel caso in cui nelle aule scolastiche “non si riesca a migliorare in alcun modo i ricambi dell’aria e la ventilazione, è necessario effettuare uno studio sulle eventuali opzioni da adottare acquisendo le caratteristiche delle tecnologie da utilizzare”. Si ricorda, infine, nelle aule scolastiche dotate di specifici impianti di ventilazione UTA/VMC (Unità di Trattamento d’Aria/Unità di Ventilazione Meccanica Controllata), di mantenere attivi l’ingresso e l’estrazione dell’aria 24 ore su 24, 7 giorni su 7, anche riducendo i tassi di ventilazione nelle ore notturne di non utilizzo delle aule e/o gli orari di accensione”.

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